Lightlark by Alex Aster

Lightlark by Alex Aster

autore:Alex Aster [Aster, Alex]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2023-04-20T12:00:00+00:00


Prima di lasciare il castello, Isla attese che calasse il manto delle tenebre. Oro non si era presentato alla sua porta, perciò lei aveva la notte tutta per sé. E ne avrebbe fatto buon uso.

Rimpiangendo di non possedere il potere di Fosco – che era in grado di vedere senza difficoltà al buio – imboccò il sentiero che attraversava Terramadre, con la luna come unica guida. Sulla via del ritorno si era annotata la strada per l’Isola della Natura, ma di notte era tutto diverso.

Il sentiero era troppo lungo, mentre avrebbe dovuto scomparire tra la vegetazione incolta. Doveva aver preso la svolta sbagliata o non aver visto quella giusta. Ben presto si ritrovò di nuovo al castello.

Imprecando, ci riprovò, sforzandosi di ricordare la curva formata dagli alberi o il numero di passi che aveva contato qualche ora prima, mentre faceva del suo meglio per celare le proprie emozioni a Fosco. Lui non poteva sapere che, per tutto il tempo in cui aveva risposto alle sue domande, lei aveva pensato a quello che aveva visto nella Casa di Specchi – e a come ritornarvi presto. Da sola.

Nelle tenebre, strizzò gli occhi e si chinò per seguire il sentiero con le dita, aspettandosi che i fiori selvatici sopra le lastre di pietra le indicassero da che parte andare.

Se avesse avuto i poteri della sua stirpe, avrebbe potuto semplicemente rivolgersi alla foresta e aspettare la sua risposta, seguire il suo canto fino al palazzo.

Invece non li aveva, perciò continuò a incespicare alla cieca nella notte.

Finalmente, sotto le dita percepì dell’erba e un secondo sentiero che deviava dal primo. Con una certa esitazione, lo seguì nella foresta. Là dentro la luna non riusciva a penetrare, quasi completamente oscurata dagli alberi curvi. Avrebbe dovuto affidarsi solo al tatto, nella speranza che la foresta fosse soddisfatta del sangue che le aveva già fatto versare.

Abbassando la testa, si chiese se non fosse meglio tornare di mattina. Continuò a domandarselo a mano a mano che si addentrava nel bosco e le spine le artigliavano le caviglie, e poi ancora quando inciampò su un viticcio e atterrò a quattro zampe.

No, nessuno poteva sapere della sua escursione notturna nel palazzo della Natura.

Nemmeno Fosco.

Quando alla fine arrivò sull’Isola della Natura, la treccia in cui aveva legato i capelli era ormai sciolta e sentiva bruciare i tagli sui palmi delle mani. Tuttavia, mentre ammirava l’edificio che aveva davanti, anche il dolore si placò.

Di notte, la Casa di Specchi rifletteva solo le tenebre, che i suoi vestiti marrone chiaro fendevano come una spada. Lo spettro del suo riflesso emerse dall’ombra del bosco spoglio.

L’interno era inondato dal chiaro di luna. I pavimenti del piano superiore gemettero come se si fossero risvegliati dopo un pisolino e, da qualche parte, le pareti in legno scricchiolarono. I normali rumori di un palazzo antico, si disse Isla. Qualcosa andò a sbattere contro un vetro sopra di lei. Solo un ramo caduto. In ogni modo, avanzò rapida tra sale e corridoi, fermandosi solo quando raggiunse la parete in fondo alla casa.



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